Antonio Conte-Napoli: Come andrà a finire?
Pro e contro della nuova avventura dell'allenatore salentino sulla panchina dei partenopei.
Antonio Conte era in attesa della proposta giusta per ricominciare a lavorare e ha accolto quella di Aurelio De Laurentiis, ripartendo dal Napoli.
Il club partenopeo è stato uno dei club interessati ad affidargli la guida. Forse è il compromesso ideale per entrambe le parti.
I campani hanno affrontato uno dei periodi più complessi degli ultimi 15 anni: 3 cambi in panchina in questo ultimo campionato e fuori dalle coppe europee per la prossima stagione. Poi si aggiunge il probabile addio di uno dei giocatori più forti: Victor Osimhen.
Serve ripartire con un nuovo ciclo. Antonio Conte è il migliore profilo per affrontare questa situazione.
Poi per l’ex allenatore di Inter e Tottenham vincere in una piazza molto accesa come il Napoli sarebbe l’ennesima conferma della sua brillante carriera, anche per far tacere alcune critiche avanzate nei suoi confronti.
Antonio Conte in una cosa non sbaglia mai: essere portatore di MENTALITÀ VINCENTE.
Purtroppo nella sua esperienza al Tottenham ha fallito anche in questo, perché (come ribadito da lui stesso e confermato da altri) gli Spurs non vogliono avere pressioni.
L’allenatore salentino porterà ordine, disciplina e il giusto assetto tattico per riportare i partenopei ad ambire alla vittoria di trofei.
Ci sarà però bisogno di qualche innesto nel prossimo calciomercato: una sua richiesta potrebbe essere uno tra Kessie o Amrabat.
Poi ricordiamo che il suo modulo sarà sempre e comunque il 3-5-2, al limite 3-4-1-2.
Quindi serviranno più giocatori box to box.
E in questo assetto tattico uno come capitan Di Lorenzo o anche Anguissa potrebbe trovarsi alla grande, ma Kvaratskhelia e Politano? Ricordiamo che quest’ultimo lasciò l’Inter nel 2020 proprio poiché non rientrava nell’identikit di giocatori utilizzati da Antonio Conte.
Kvaratskhelia è un altro fantasista che dovrebbe adattarsi a prima punta a fianco del sostituto di Osimhen o di Simeone (pure il figlio d’arte sembra destinato a lasciare la Campania).
Inoltre la dirigenza del Napoli deve intervenire in ogni reparto, soprattutto in difesa.
Antonio Conte è solitamente molto esigente nel calciomercato: vuole giocatori pronti, fisici e determinati.
Facendo leva sui precedenti, l’allenatore salentino richiederà almeno 5/6 giocatori con valore di cartellino non poco modesto.
E ADL accetterà tutte le sue richieste? Molto difficile, visto che la strategia di mercato sarà autofinanziamento in base al ricavato dalle cessioni. Tuttavia si dice che il Napoli sia pronto a spendere 230 milioni (incluso il ricavato dalle cessioni) per il calciomercato.
Ricordiamo che Antonio Conte lasciò 3 anni fa l’Inter perché riteneva l’autofinanziamento non utile per competere ai massimi livelli.
Ed è proprio questo il vero limite dell’allenatore salentino: poca flessibilità.
E con Aurelio De Laurentiis (altrettanto poco flessibile) come datore di lavoro, questo limite potrebbe essere deleterio in qualsiasi momento.
L’alleanza sarà complessa come rispettare un negoziato di pace: fin dove arriveranno entrambe le parti??
Solo una cosa può portare entrambe le parti a un punto di incontro: la fame di vittoria.
Da una parte De Laurentiis deve investire di più, accogliendo le richieste dell’allenatore (pure che non sia Conte) per tornare a competere. il patron del Napoli ha infatto discusso pcon allenatori meno esigenti sotto questo aspetto: Gian Piero Gasperini e Stefano Pioli. L’attuale allenatore dell’Atalanta sembrava essere il favorito per assumere la guida dei partenopei. Tuttavia pure Gasperini avrebbe avuto bisogno di qualche innesto giusto per lui.
Dall’altra parte Antonio Conte deve adeguarsi alla situazione contabile del nostro campionato, poiché nessun club italiano può soddisfare ogni sua pretesa sul mercato (come abbiamo visto in passato).